Ognuno ha un posto in cui vuole vivere e delle ragioni per cui lo desidera.
C’è chi ha bisogno di vedere il mare ogni giorno, chi vuole vivere in cima a un grattacielo, chi su una barca e chi nella solitudine di una baita in montagna, chi sogna di vivere su un’isola deserta…
Io vivo bene dove…
Dove ci sia un’ottima connessione a Internet e dove so di avere alternative in caso di down.
Dove possa stare da solo in silenzio a scrivere e a studiare, ma che sia al centro del mondo, o almeno quello che ritengo lo sia.
Dove mi trovi bene con le persone, gli umani. Un altro aspetto fondamentale del mio “star bene”. Le relazioni con gli altri.
Dove le persone siano quindi aperte, moderne, con pochi pregiudizi, di più colori possibili, poco provinciali, libere di amare chi gli pare, di vestirsi come gli pare, di sentirsi come gli pare.
Dove tutto vada veloce come il mio pensiero.
Dove non lo debba rallentare per stare dietro agli altri…
Dove le persone guardino al futuro ma siano felici del presente.
Dove ci siano molti parchi e molti fiumi, acqua, laghetti, canali.
Dove il rispetto sia la base fondante della cultura.
Dove l’onestà sia diffusa, per quanto possibile.
Dove si parlino tutte le lingue del mondo, ma in cui possa continuare a parlare italiano spesso.
Dove non ci siano mediamente più di 25 gradi d’estate e d’inverno quel che pare a lui…
Dove né il sole né la pioggia siano mai troppo forti, tanto non guardo quasi mai in alto.
Dove mi possa relazionare con persone molto diverse da me, da cui imparare qualcosa di nuovo.
Dove se torni dopo 10 anni trovi tutto cambiato.
Dove i giovani crescano in mezzo a mille opportunità e senza avere troppa paura del futuro.
Dove possa decidere se stare da solo in mezzo al verde o tra 10 milioni di persone, e poterlo fare in massimo 15 minuti.
Dove ci siano molti aeroporti, con molti voli, per viaggiare velocemente ovunque.
Ho scoperto che esiste un posto così.
È Londra ed è la mia città. La mia “isola deserta”.