I cybercriminali purtroppo si infiltrano ovunque, anche nei videogiochi. Di recente i giocatori di “Call of Duty – Modern Warfare 2” del 2009, hanno avuto una brutta sorpresa: qualcuno ha sviluppato un virus, nello specifico un worm, che è in grado di propagarsi tra le lobby della versione Steam del gioco e di penetrare nei sistemi dei giocatori. Da qui una decisione drastica: Activision, la casa editrice del gioco, ha deciso di spegnere i server per risolvere il problema. Non c’era altro da fare.
È vero che gli utenti del gioco, che ha già 14 anni e ha avuto innumerevoli seguiti, erano poche centinaia al giorno, ma questo caso dimostra un fenomeno molto diffuso.
I virus e malware nei videogiochi possono creare una serie di problemi, che vanno dal semplice fastidio fino a rischi importanti per la sicurezza. I software dannosi possono essere mascherati all’interno di giochi non ufficiali o in aggiunte gratuite, pronti ad attaccare non appena vengono installati su un dispositivo.
È un allarme da non sottovalutare: chi ci attacca mentre stiamo giocando, approfittando del fatto che ci stiamo divertendo e siamo distratti, ci può rubare le informazioni personali, i dati della carta di credito se ne è stata inserita una o addirittura prendere il controllo del computer. Un esempio noto è il malware “Fortnite V-bucks”, che prometteva ai giocatori monete virtuali gratuite, ma in realtà installava un software dannoso che spiava le informazioni dell’utente.
Come possiamo proteggerci? Prima di tutto, bisogna scaricare sempre i videogiochi da fonti ufficiali e affidabili. Poi bisogna fare attenzione agli add-on gratuiti o agli strumenti di hacking: possono sembrare allettanti, ma spesso nascondono software malevoli. Dobbiamo ricordarci anche di mantenere aggiornato il sistema operativo e il software antivirus. In linea generale non dimentichiamo mai di non condividere online dettagli personali o finanziari, nemmeno nelle chat dei videogiochi.
La sicurezza digitale è fondamentale e la dobbiamo applicare a tutti i dispositivi che usiamo, anche quelli per videogiocare. La prima arma di difesa siamo noi stessi, con il nostro comportamento prudente.
