Gli italiani primeggiano nella stampa 3D. Secondo un recente rapporto, il nostro Paese si trova al secondo posto in Europa per numero di sistemi industriali di fabbricazione additiva, come viene talvolta chiamata, preceduto solo dalla Germania e seguito da Regno Unito e Francia. Siamo fortunati ad avere un patrimonio di competenze in questo settore. Siamo una nazione di ingegneri, designer e artigiani, siamo noti per la nostra creatività e per la capacità di costruire cose, abbiamo una tradizione di eccellenza nel design e nella manifattura. Tutto questo ci rende particolarmente predisposti a sfruttare le potenzialità della stampa 3D.
Eppure, nonostante le competenze esistenti, c’è ancora tanto da fare per sfruttare l’enorme potenziale inespresso di questa tecnologia che rappresenta una rivoluzione nel campo della produzione. Permette di creare oggetti tridimensionali da un modello digitale, depositando strato su strato di materiale fino a ottenere la forma finale. È come scolpire, ma al contrario: invece di togliere materiale, lo si aggiunge. Questo processo, che può utilizzare vari materiali, dalla plastica al metallo, fino alla ceramica e persino alle cellule viventi, offre infinite possibilità di realizzazione, dalla prototipazione rapida alla produzione di parti di ricambio, fino alla creazione di protesi mediche e oggetti di design.
Nell’ultimo decennio i depositi di brevetti nel settore della stampa 3D sono cresciuti otto volte più rapidamente rispetto alla media di tutte le altre tecnologie, dice uno studio dell’”European Patent Office”.
In passato se ne occupavano principalmente le aziende ingegneristiche, da alcuni anni cominciano ad emergere molte giovani realtà innovative ed aziende specializzate nella produzione additiva. In totale, dal 2001 sono state depositate in tutto il mondo più di 50.000 famiglie di brevetti internazionali per le tecnologie di stampa 3D. In particolare l’Italia è specializzata nell’utilizzo di questa tecnologia nel campo dei beni di consumo, dell’odontoiatria e delle costruzioni.
Per gli studenti e i giovani, questa è una splendida opportunità. Le materie relative alla stampa 3D sono varie e vanno dalla fisica, alla matematica, all’ingegneria meccanica e dei materiali, fino alla biologia, nel caso della bio-stampa 3D. Ma l’apprendimento non si ferma mai. Con la velocità con cui si evolve la tecnologia, è importante mantenere un atteggiamento di curiosità e volontà di imparare sempre qualcosa di nuovo. Quindi, ragazzi, immergetevi nell’affascinante mondo della stampa 3D, studiate, sperimentate, create. Il futuro è nelle vostre mani.