L’emergenza idrica è sempre più drammatica, ma il digitale può contrastarla.
Secondo il Cnr, tra il 6% ed il 15% della popolazione italiana vive in territori esposti a una siccità severa o estrema.
L’Anbi stima che almeno 3,5 milioni di italiani potrebbero avere problemi con l’acqua dal rubinetto.
Che fare?
Si può e si deve ricorrere ai sistemi digitali, che possono aiutare a prevedere la siccità e pianificare la gestione delle risorse idriche, ad analizzare i dati per gestire meglio le coltivazioni in sofferenza, a regolare i consumi domestici in chiave anti-spreco.
Per esempio i contatori intelligenti ci permettono di monitorare la quantità di acqua che utilizziamo. Alcuni Paesi stanno utilizzando impianti di dissalazione, che in pratica rimuovono il sale dall’acqua di mare, per poi renderla disponibile a un uso alimentare o industriale. Tecnologie che richiedono una quantità ingente di energia.
Ma si possono rendere le procedure più green.
Per esempio Nona Desalination, realtà innovativa nata al MIT (Massachusetts Institute of Technology), sta sviluppando dispositivi di desalinizzazione che richiedono meno elettricità di un caricabatterie per cellulare.
E la norvegese Ocean Oasis vuole ricavare l’energia dalle onde marine.
Tutti progetti abilitati dal digitale.