Per semplificare qualcosa bisogna conoscerlo a fondo. Per complicare basta conoscerlo sommariamente.
Semplificare è diverso da banalizzare. Quando semplifichi mantieni la correttezza formale.
Quello che dici continua a essere valido, anche se ridotto ai minimi termini. Per dire in 3 minuti quello che normalmente si dice in 30, devi asciugare ogni parola, ridurre al minimo gli “sprechi”, ma senza perdere fluidità in quello che dici.
Un elenco puntato risolverebbe il problema, ma sarebbe come dar da mangiare con un imbuto.
Devi trovare l’approssimazione corretta, in modo che il maggiore esperto non possa eccepire nulla e chi ne è a digiuno inizi a capire nella direzione giusta.
Se per semplificare usi delle immagini devono essere precise.
Se vuoi far vedere dei server, devi sapere quali server.
Se parli dei server di Facebook, devi fare vedere quelli, non altri a caso.
Se vuoi far vedere uno che usa il software di cui parli, devi sapere se esiste la versione mobile prima di mostrare qualcuno con lo smartphone in mano.
Semplificare è una grande responsabilità.
Se semplifichi male, o banalizzi, puoi fare grossi danni culturali.