Sarà un settembre pazzesco.
Convegni a cui non vedo l’ora di partecipare, una novità editoriale online, e una nuova attività istituzionale che spero sia di aiuto a tutti gli italiani.
Sono davvero grato a tutti per l’amore che mi date.
Succede tutto solo grazie a voi.
E poi volevo dirvi una cosa importante. Si dice che l’amore non si possa versare in banca ma non è così.
Per esempio non vi chiedo soldi, questo per il “contratto” etico che ho deciso di sottoscrivere. Anzi vi do tutto quel che posso e lo faccio gratis.
Chi mi paga sono le aziende, per aiutarle a capire internamente che direzione prendere nelle scelte di comunicazione; per essere il loro volto in certe attività; oppure semplicemente per esserci e portare me stesso e quello che rappresento.
Per molti rappresento una sorta di garanzia di serietà, in cui sto sempre dalla parte delle persone.
Quasi un paradosso di questi tempi: in un certo senso ripagano la correttezza.
Quindi non è vero che essere onesti non paga…
Vi ricordate la storiella del figlio del produttore di scarpe? Quella in cui il giovane viene mandato dal padre in centroafrica a capire il mercato, e torna dicendo che è là è un problema perché nessuno usa le scarpe. Il padre gli risponde che invece è un’opportunità straordinaria in quanto ci sono milioni di potenziali clienti e zero concorrenza.
Ecco. Io vivo di etica. E la verso in banca.