La reputazione dovrebbe essere IL metro di misura per tutto.
Invece viene sostituito dallo status o dalla fama. Se sei famoso, anche per cose poco edificanti, ti danno incredibilmente fiducia.
E così l’influencer che viene messa alla pubblica gogna per aver detto cose di cui vergognarsi, diventa famosa per averlo fatto e poi si aprono le porte.
L‘imprenditrice col cuore nel portafoglio, divenuta nota per le sue crudeltà, ora viene cercata da tutti.
Il famoso vip che ha un curriculum di reati che coprono mezzo codice penale, viene osannato e pagano per vederlo.
Il manager dell’importante azienda che nel lavoro si comporta con la stessa educazione di Tyson sul ring, non ha ripercussioni sul suo rating reputazionale.
Se la reputazione, il come ci si comporta, non è più una misura fondamentale di una persona, allora il baratro è vicino.
Quelli che si comportano bene vivranno la frustrazione di non poter spendere i propri “punti reputazionali” e saranno dissuasi dall’accumularli.
Quelli che si comportano male non avranno alcuna ripercussione perché sono tutti con pochi “punti reputazione” e il livello generale si abbassa, aprendo le porte anche a chi è in rosso coi punti.
Ecco perché se continuiamo così diventerà tutto sempre meno ospitale per chi si comporta bene…