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L’intelligenza artificiale nella moda: come usarla

L’intelligenza artificiale sarà sempre più utilizzata per vendere vestiti, scarpe, borse e ogni tipo di abbigliamento. In diversi casi sta già avvenendo.

Solo per fare un esempio recente, una piattaforma online che vende abbigliamento femminile ha introdotto nel sito un “motore di raccomandazione” basato sull’intelligenza artificiale, che vuole essere un assistente personale in grado di dare i consigli giusti. Riesce ad analizzare le abitudini del cliente, tra cui il tempo di permanenza online, la navigazione e la cronologia degli acquisti. Il suo obiettivo è conoscere i desideri e i comportamenti del consumatore, in modo da consigliargli capi e accessori su misura. Come dicevo, è solo uno dei tanti esempi.

L’intelligenza artificiale può migliorare i rapporti con chi sta acquistando, semplificare le operazioni e aumentare le vendite. I commercianti e gli imprenditori che vogliono restare al passo con i cambiamenti possono cominciare a sperimentarla, ovviamente dopo aver studiato il funzionamento, a cosa serve e se è adatta per la loro attività.

Oltre a dare consigli, l’AI può essere usata per inviare messaggi di marketing personalizzati o per fare assistenza clienti. Può essere più efficiente nel fornire aggiornamenti in tempo reale sullo stato degli ordini. Può aiutare a individuare le frodi, analizzando rapidamente enormi quantità di dati per identificare attività fraudolente, come modelli di acquisto sospetti o ordini ripetitivi. È molto utile anche per gestire l’inventario: i rivenditori possono utilizzare strumenti di AI per analizzare i dati di vendita e prevedere la domanda, evitando l’eccesso di scorte o l’esaurimento dei prodotti e riducendo i costi. Dà un aiuto anche nella gestione di resi e cambi.

Sono le possibilità offerte dalla tecnologia. Attenzione però ai rischi, che ci sono in tutte le cose, quindi anche in questo caso. In particolare, qui il rischio riguarda la privacy delle persone. I rivenditori accumulano enormi quantità di dati personali, che vanno dai dettagli di contatto ai dati delle carte di credito, passando per le preferenze di acquisto. Se queste informazioni cadessero nelle mani sbagliate, le conseguenze potrebbero essere devastanti, non solo per i clienti, ma anche per la reputazione e la credibilità del rivenditore.

Per questo motivo, le aziende del settore devono adottare misure rigorose per proteggere i dati dei clienti. Questo include l’utilizzo di tecnologie avanzate come la crittografia e l’adozione di politiche di gestione dei dati che rispettino le normative sulla privacy, come il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell’Unione Europea.

Inoltre, è importante che i venditori siano trasparenti: i clienti devono essere sempre informati su quali dati vengono raccolti, come vengono utilizzati e quali misure di sicurezza sono state attivate per proteggerli. Questo non solo aiuta a costruire la fiducia con la clientela, ma è anche un obbligo di legge.

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