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La casa smart del futuro cambierà il nostro modo di vivere e potrebbe premiarci se ci comportiamo in modo ecosostenibile

Le nostre abitazioni non saranno più come prima, fra tecnologia e digitale vivremo in spazi più comodi e sostenibili. La rivoluzione è già in atto, non possiamo fermarla, ma dobbiamo guidarla noi e iniziare subito ad abituarci al cambiamento, perché le abitazioni sono uno dei cardini della digitalizzazione delle nostre vite. La tecnologia però deve essere al servizio dell’uomo, che deve governarla in modo consapevole.

Vicino a Roma ad esempio c’è la casa del futuro degli italiani. Nel Centro Ricerche dell’Enea di Casaccia, nei pressi del lago di Bracciano, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile ha creato una smart home, cioè una casa intelligente, che serve come modello di riferimento per gli esperimenti.

Può essere interessante per capire come cambieranno le nostre case nei prossimi anni. Perché questo è sicuro: non saranno più quelle dove abbiamo vissuto finora. Già da tempo stanno cominciando a cambiare, lo vediamo soprattutto negli edifici di nuova costruzione. Sarà un cambiamento positivo, perché all’insegna della sostenibilità. In altre parole le nostre abitazioni dovranno essere meno inquinanti e dovranno consentirci un maggiore risparmio energetico. Non nascondiamoci che, almeno per il momento, i servizi che offre una smart home non sono per tutte le tasche. Ma probabilmente, con il passare degli anni, i prezzi si stabilizzeranno. E non dimentichiamo che le bollette saranno più basse.

Per avere un’idea più precisa di come sarà la casa del futuro si può guardare al prototipo realizzato da Enea. È dotato di impianto fotovoltaico con accumulo, cioè un insieme di accumulatori che stoccano l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici. Ha serramenti e sistemi di oscuramento automatizzati. Possiede sistemi avanzati di Internet of Things (la tecnologia che consente agli oggetti di “dialogare” fra di loro) per poter controllare i flussi energetici, e di conseguenza i costi in bolletta.

Grazie alla collaborazione con i sistemi che immagazzinano energia, il suo fabbisogno energetico può essere regolato in modo flessibile. Questo significa che può adattarsi rapidamente a seconda di quanto energia elettrica viene prodotta dai pannelli solari, di quanta viene richiesta dalla rete elettrica – per esempio quando c’è un aumento improvviso di richiesta o troppi utenti collegati contemporaneamente – o in base ai costi che vengono stabiliti dal mercato, di solito con un giorno di preavviso.

In questo stabile si sta facendo anche un altro esperimento: l’idea è di premiare o penalizzare i comportamenti delle persone, basandosi sul consumo di energia autoprodotta.

Non dimentichiamo mai, però, i potenziali rischi per la privacy. I dispositivi intelligenti raccolgono una grande quantità di dati sui nostri comportamenti quotidiani. Queste informazioni, se non protette adeguatamente, potrebbero cadere nelle mani sbagliate. Quindi è fondamentale essere consapevoli di quali informazioni condividiamo con questi dispositivi e assicurarci che le aziende che li producono adottino rigide misure di sicurezza.

La nostra abitazione di domani sarà sicuramente più smart, ma dovrà essere molto sicura, per questo i governi devono fin da subito migliorare la legislazione in questi ambiti e il monitoraggio delle evoluzioni tecnologiche del settore.

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