Le imprese italiane sanno adattarsi velocemente ai cambiamenti, e questo le aiuta nelle difficoltà del periodo storico che stiamo vivendo, ma devono investire di più in digitale e formazione. Secondo una recente ricerca, solo il 26% delle aziende ritiene essenziale puntare sulla raccolta e sull’analisi dei dati, e solo un imprenditore su cinque pensa che sia fondamentale formare i dipendenti al digitale. Invece sono strumenti essenziali per continuare a crescere.
Le aziende devono lavorare a strategie commerciali “data driven”, cioè basate sui dati: invece di offrire prodotti o servizi sulla base del fiuto imprenditoriale o di altre scelte poco motivate, devono raccogliere tutti i dati a loro disposizione per comprendere meglio desideri, abitudini ed esigenze dei propri clienti, studiarli, elaborarli e poi fare scelte precise.
L’altra azione indispensabile è attivare percorsi di formazione interni all’azienda o affidarsi a professionisti esterni per insegnare al personale i meccanismi delle nuove tecnologie e degli strumenti digitali.
Se è vero che per oltre la metà degli imprenditori, la crisi sarà momentanea, e con effetti meno negativi rispetto al passato, è altrettanto vero che affrontata subito e con tutti i mezzi a disposizione. La risposta è nella capacità di vedere l’innovazione digitale, comprenderla e metterla in pratica.