Servono esperti di smart mobility perché le aziende ne avranno sempre più bisogno. Oggi mancano queste figure che devono avere molte competenze trasversali, quindi è l’occasione giusta anche per chi deve entrare nel mondo del lavoro o deve riposizionarsi. Chi è appassionato di innovazione, di mobilità e di digitale, e si forma su questo, potrà avere una marcia in più.
Smart mobility significa muoversi in modo nuovo grazie al digitale e alla tecnologia, più comodo, più semplice, più pianificato e più rispettoso dell’ambiente. Ma anche condivisione di auto, moto, bici e monopattini già diffusa alcune nostre città, ma non è abbastanza.
Fanno parte di una mobilità più smart e sostenibile le auto elettriche, quelle a guida totalmente autonoma, le automobili connesse, ma anche nuovi oggetti che si muovono sopra le nostre teste: droni e taxi volanti che oggi sembrano fantascienza, invece sono già stati sperimentati all’aeroporto di Fiumicino. Della mobilità innovativa fanno parte anche le smart road, le strade connesse dove i veicoli possono “dialogare” fra loro e con le apparecchiature a bordo strada.
Per comprendere, conoscere e gestire tutto questo, non si può essere esperti di un’unica disciplina. Il professionista che deve studiare, progettare e mettere in pratica soluzioni innovative per la mobilità deve avere competenze in materia di energia, trasporti, infrastrutture, informatica, logistica, meccanica. È opportuno che abbia esperienza nei rapporti con la pubblica amministrazione, perché diverse iniziative di smart mobility vengono applicate da Comuni e Regioni per migliorare la viabilità e la circolazione. Se vuole occuparsi in particolare di smart city, le città intelligenti e connesse, dovrà conoscere, tra le altre cose, la sensoristica, le piattaforme dati e il loro uso.
Per diventare un esperto di smart mobility, sono dunque indispensabili le competenze multidisciplinari. Cioè non si può studiare una sola materia. Oppure si deve aver lavorato in ambiti diversi tra loro, riuscendo ad apprendere insegnamenti molto vari. È importante avere una solida formazione in ingegneria del trasporto, urbanistica o informatica. Altrettanto importanti, data la natura tecnologica del settore, sono le competenze specifiche in tecnologie digitali, analisi dei dati, Internet of Things, intelligenza artificiale e machine learning. Infine, considerando l’importanza della sostenibilità nella smart mobility, può essere un vantaggio la conoscenza delle questioni ambientali e delle politiche di sostenibilità.
In Italia esistono alcuni percorsi formativi: c’è per esempio il Master in Smart Mobility Management del MIP Politecnico di Milano, mentre Lumsa propone un Executive Master in Mobilità sostenibile e sharing.
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