Il 2023 potrebbe essere un anno record per il turismo. L’Italia, dice Demonskopica, si prepara ad accogliere oltre 442 milioni di persone, di cui 127 milioni dall’estero. La spesa turistica è prevista in circa 89 milioni di euro, anche questo un dato in rialzo rispetto al 2022. È una buona notizia per l’economia del Paese. Ma si può fare ancora meglio grazie al digitale, che ha un ruolo importante nel turismo e lo avrà sempre di più in futuro.
Ormai tutti noi pianifichiamo i nostri viaggi online. Usiamo agenzie di viaggio su Internet, app per prenotare alberghi, piattaforme di condivisione di case. Se dobbiamo partire in aereo, consultiamo siti di comparazione per trovare le tariffe più convenienti. Prenotiamo e paghiamo online treni, autobus e altri mezzi.
Anche durante il viaggio, la tecnologia digitale è un nostro alleato. Ci informiamo sul web sui luoghi da visitare, leggiamo recensioni e consigli di altri viaggiatori, utilizziamo mappe digitali, ci aiutiamo nel dialogo con gli abitanti locali grazie alle app di traduzione.
L’innovazione tecnologica ha portato alla diffusione di esperienze di viaggio virtuali: è possibile esplorare luoghi lontani senza spostarsi fisicamente, oppure rivivere momenti del passato all’interno di un luogo archeologico o culturale.
Con il digitale si possono raccontare storie emozionanti e coinvolgenti, in modo da attrarre visitatori e farli tornare. Si può fare attraverso i social, come nel caso di #SeeAustralia, una campagna di Tourism Australia che incoraggia i viaggiatori a condividere le loro foto e storie usando quell’hashtag. Oppure si può utilizzare un’applicazione come l’app “New York Times VR”, che offre tour virtuali dei luoghi più interessanti di New York. In Italia, il Museo Egizio di Torino ha creato un tour virtuale che permette di esplorare le sue sale e i suoi tesori. Gli esempi di come raccontare un posto grazie al digitale, tra blog, vlog, podcast e siti vari, sono davvero tanti. L’importante è farlo bene: se si vuole descrivere ai turisti le bellezze del proprio Paese non si può ricorrere a siti incompleti o fatti male. Il digitale aiuta il turismo, ma il turismo non può permettersi di usare male il digitale.