Sta succedendo qualcosa di socialmente e culturalmente rilevante nel rapporto tra i nostri giovani e il mondo attuale, per come lo conosciamo.
Una nuova generazione trasversale, con un nuovo credo, ritiene di aver trovato la terra promessa, finalmente libera dai dinosauri e dai meccanismi ingiusti della società attuale.
Trattasi prevalentemente di giovani, tra i 20 e i 30 anni, che non hanno fiducia nelle istituzioni, che vedono il vuoto nel proprio futuro e che ritengono, a ragione, che la responsabilità sia degli attuali cinquanta/sessantenni. I boomer.
LI DEFINISCO CRYPTO-ULTRAS
Ritengono che la strada per il riscatto passi dalla blockchain e dai suoi figli, che si chiamano web3, metaverso, criptovalute, NFT e altre tecnologie su di essa basate; convinti quindi che tutto ciò possa liberarli dalla prigione creata dai boomer. Un “minestrone della salvezza” in cui il significato reale dei termini è conteso, poco chiaro e affatto condiviso dagli esperti di settore.
Una prigione quindi di poca visione, spazio di malaffare, inciuci, nepotismi e trappole finanziarie; complici le istituzioni, le banche e tutto il sistema politico e finanziario.
Personalmente ritengo condivisibile tale visione e questo approccio parrebbe essere l’unica strada per il riscatto e il futuro dell’attuale società. Ma lo storytelling diffuso che circola su queste tecnologie tende a fuorviare le reali caratteristiche delle stesse. Pertanto il quadro che emerge è verosimilmente un mondo perfetto.
IN 30 ANNI DI RICERCA SULLE TECNOLOGIE DEL MONDO DIGITALE, HO VISTO E VISSUTO TANTE REALTA’, MA QUESTA VOLTA SONO ARRIVATI GLI ”SPECULATORI”.
Ho assistito all‘arrivare, fermarsi e passare di molte tecnologie potenzialmente rivoluzionarie e ho voluto sperimentarle, testarle e approfondirle, sempre con un approccio innovativo, carico di energia e positività perché costantemente alla ricerca di realtà dirompenti e rivoluzionarie. Ma questa volta sono arrivati gli speculatori, attratti originariamente dai Bitcoin e poi migrati verso altre cripto e altre tecnologie rappresentative di una fonte di guadagno basata sulla speculazione, nei casi migliori, e sulle truffe nei peggiori.
Il grande divario tra la narrazione diffusa e le relative reali caratteristiche nasce da loro.
LE PORTE IN FACCIA DAL DUNNING-KRUGER
Mi sono assiduamente impegnato nel ruolo di traduttore culturale tra digitale e analogico, al fine di rappresentare il miglior punto di riferimento affidabile per coloro che vogliono capire cosa avviene a monte del mondo digitale.
Ma, per la prima volta, ho preso delle inattese porte in faccia.
Da persone che non avevano competenze di settore, ma esclusivamente una traballante cultura superficiale della materia, basata più sullo storytelling della terra promessa che sulla conoscenza tecnica di cosa c’è dietro.
L’effetto Dunning-Kruger si è palesato anche in un mondo altamente tecnologico.
L’effetto Dunning-Kruger (EDK) è una distorsione cognitiva, a causa della quale individui poco esperti e competenti in un campo tendono a sopravvalutare le proprie abilità auto-considerandosi, a torto, esperti in materia. A corollario di questa teoria, spesso gli incompetenti si dimostrano estremamente supponenti.
UN CREDO RELIGIOSO
Le mie segnalazioni di alcune criticità legate al mondo della blockchain (o come è percepita), si sono trasformate sovente in un attacco alla mia persona, quasi a tutela di un credo, una religione, il cui dogma è intoccabile.
Ovviamente alcune tecnologie non dovrebbero essere soggette a opinioni perché scienze esatte: se uno standard NFT prevede che i metadati siano linkati esternamente, così è, e non si discute. Infatti le repliche ad alcune affermazioni tecniche trapelano fanatismo più che conoscenze tecniche oggettive.
“NON METTERE IN DISCUSSIONE GLI NFT PERCHÉ SONO PARTE DELLA TERRA PROMESSA. NON CI INTERESSANO LE TUE CRITICHE TECNICHE.”
Gli attacchi non erano repliche oggettive sul tema tecnologico sollevato, ma esclusivamente personali, dirette a me: “Sei un boomer”, “Sei dalla parte dei boomer e quindi non ci interessa quello che dici”, “Sei il dinosauro da combattere”.
SE SOSTIENI IL CONTRARIO DI QUEL CHE ABBIAMO PERCEPITO DEL “MINESTRONE DELLA SALVEZZA”, SEI IL NEMICO. SEI ANTICO, SEI CONTRO L’INNOVAZIONE”
Incredibile! Proprio a me “nemico dell’innovazione”? Da oltre 30 anni combatto contro i dinosauri, contro i luddisti, contro chi è nemico del digitale e mai avrei pensato di trovarmi improvvisamente ad essere percepito con funzioni opposte.
Ho cercato il confronto, tentato di aprire un dialogo con molti di loro, ma il loro pregiudizio è stato più forte del ragionamento. Non vogliono sentire ragioni da chiunque sia della generazione dei boomer o percepito come tale.
La mia storia di “Disruptive Innovator“ non la conoscono e non vogliono conoscerla. Quando scoprono che da anni insegno “il digitale” nelle Università, blockchain compresa, divento esclusivamente “un vecchio professore che insegna cose vecchie”, come mi scrisse un ragazzo.
Non vogliono né approfondire né comprendere le tecnologie: si accontentano del significato preconfezionato che arriva dai venditori di libertà e riscatto.
PERCHÉ NELL’OMBRA, AGISCE UN MERCATO DI FURBACCHIONI E TRUFFATORI CHE SI NUTRE DI GIOVANI CHE ACQUISTANO I LORO SCHEMI PONZI O CHE CADONO NELLE LORO TRUFFE, AL GRIDO “LIBERTÀÀÀ DAI BOOMERRRR!”
I CRYPTO-ULTRAS ignorano che la crittografia nasce e vive prevalentemente nel mondo universitario. Il programma di alcuni corsi del Politecnico di Milano fa comprendere le reali complessità delle tecnologie legate alla blockchain e alla crittografia.
LA TERRA PROMESSA
La loro religione, il loro credo si basa sulla percezione di quello che potrebbe diventare un mondo decentralizzato; la blockchain rappresenterebbe la terra promessa su cui i dinosauri non avrebbero alcun potere, perché il medesimo verrebbe gestito comunemente.
Un mondo, quindi, in cui le banche e gli Stati non potranno più manipolare l’economia poiché le criptovalute si baserebbero su principi che renderebbero impraticabile alcuna manipolazione.
Il metaverso sarebbe la nuova realtà perfetta ed equo solidale, dove il concetto di proprietà non verrebbe più certificato dagli Stati ma dalla tecnologia e gli NFT rappresenterebbero il nuovo centro in cui certificare ogni cosa.
Sarebbe bellissimo. E forse anche possibile. Ma perché si realizzi davvero bisognerebbe conoscerne i dettagli, prima dell’arrivo dei nuovi aguzzini.
Il dogma dei CRYPTO-ULTRAS non può essere discusso neppure dai padri della crittografia o dagli sviluppatori del loro stesso mondo.
In pratica etichettano chi è più anziano di loro, alias incapace di comprendere quel mondo. Anche se è stato creato da loro! Fine.
I VERI NEMICI SONO I LORO MAESTRI
I maestri dei CRYPTO-ULTRAS sono spesso venditori di qualcosa.
Vendono corsi, promuovono cripto, vendono NFT.
Diffondono entusiasmo sul mondo cripto spiegandone i vantaggi e invitano a condividere ed “entrare” in qualcosa che vendono.
Peraltro l’anonimato dietro i portafogli legati ai vari progetti fa sì che non siano i maestri i diretti responsabili di crolli o fregature.
I “venditori” sono il punto di riferimento dei CRYPTO-ULTRAS.
Si tratta spesso di persone senza background tecnici, che prima seguivano e promuovevano altre mode e che oggi si sono spostate nel mondo cripto. È come imparare la meccanica delle automobili da un venditore di macchine usate, e che te ne vuole vendere una.
EPPURE È UNA TECNOLOGIA STRAORDINARIA CHE POTREBBE MIGLIORARE IL MONDO.
Ad esempio la blockchain potrebbe diventare un registro perfetto in tutto quello per cui il vecchio certificatore non è affidabile.
Gli NFT potrebbero diventare i record di un database affidabile e nelle mani di tutti, e quindi di nessuno.
Ma perché ciò avvenga, bisogna poter andare a fondo. Senza pregiudizi sociali, culturali o generazionali.
Bisogna poter dire: “Gli NFT artistici, per come sono ora, sono una bolla” o “I metadati sono esterni e volatili, per cui quello che vi stanno vendendo è solo un link”. Poterne spiegare le caratteristiche tecniche che ci sono dietro, anche negative, senza che ciò porti ad attacchi personali dei CRYPTO-ULTRAS.
Altrimenti le prime vittime di una strada sbagliata, o male interpretata, saranno i CRYPTO-ULTRAS stessi.
Al momento la “terra -digitale- promessa” è infestata da mangiafuoco che diffondono informazioni distorte sulle caratteristiche delle cripto tecnologie, consapevoli che la maggior parte dei CRYPTO-ULTRAS non ha le basi per comprenderle e che (di base) non è interessato a farlo.
Loro sanno che la lotta generazionale viene prima e ad ogni costo, come da sempre, e ne approfittano.
DOVREBBERO ESSERE LORO AD APPROFONDIRE, A DENUNCIARE COLORO CHE APPROFITTANO DEL LORO CREDO
- Descrivono la blockchain come una sorta di notaio digitale che può sostituirsi agli attuali certificatori legali.
Però omettono che la blockchain si limita a certificare i dati inseriti, ma non verifica l’attendibilità degli stessi. - Affermano che i token NFT sono l’equivalente di un certificato di proprietà.
Però non dicono che l’unica proprietà che certificano è quella dei token stessi e non dei metadati o delle risorse a cui linkano. - Dicono che le criptovalute siano prevalentemente deflazionarie per natura.
Però non comprendono che, in realtà, oggi esistono soggetti che posseggono quantità enormi di cripto in grado di spostare i valori di mercato.
- Predicano che il nuovo mondo sia decentralizzato e senza un padrone, quando l’unica parte decentralizzata e senza un padrone è il loro database, cioè la blockchain.
Però non dicono che, in realtà, oggi a quel mondo si accede attraverso piattaforme centralizzate e di proprietà. - Raccontano che il metaverso sia già qui e sia rivoluzionario in quanto senza proprietario, con una economia libera e decentralizzata e interoperable, in cui vivremo tutti, liberati dalle vecchie gabbie create dai dinosauri e dai boomer.
Però non dicono che, in realtà, i pochi metaversi con queste caratteristiche non sono affatto scalabili, sono gestiti da grandi aziende che hanno “riverniciato” i loro mondi proprietari con parole chiave che ispirano fiducia quali NFT, cripto, blockchain. In realtà magari la blockchain è privata, l’NFT punta a una risorsa di proprietà e l’impianto economico è chiuso e centralizzato. - Però questa volta i grandi investitori sono nascosti dietro l’anonimato dei loro cripto-portafogli e sfuggono alle leggi in quanto, non avendo una territorialità, non hanno nemmeno le leggi di uno specifico paese da rispettare. Un truffatore di El Salvador oggi può rubare cripto (soldi) a un soggetto indifferentemente in Italia, in Cina o in Groenlandia.
Inoltre sono molto ricchi perché raccolgono soldi dai CRYPTO-ULTRAS di tutto il mondo e sono in grado di diffondere lo storytelling che interessa a loro. Pubblicità, influencer, advertising di ogni genere, tutto orientato al “entra, grazie a noi, nella terra promessa…” - Sfruttano i ludopatici perché sanno che i meccanismi di un mondo così volatile attrae inconsciamente chi soffre di quella dipendenza. È frequente trovare nei vari gruppi dedicati alle cripto post di chi scrive “Dove posso giocarmi qualcosa oggi?”, “Dove posso mettere un cippino?”.
- Cavalcano il desiderio di arricchirsi e raccolgono soldi con il vecchio trucco dell’albero del Gatto e la Volpe. “Guarda quanti soldi abbiamo fatto noi… Dacci i tuoi e diventerai ricco anche tu”. E sfruttano le logiche della speculazione per cui, chi ha investito in qualcosa, tenderà a raccontarla come vincente anche se non lo è stata, perché sa che l’unico modo per vederla salire di valore richiede ulteriori adepti…
- Infine truffano i loro discenti creando schemi Ponzi di nuova generazione. I CRYPTO-ULTRAS non considerano che, non conoscendo le basi profonde del nuovo mondo rischiano l’annientamento dei “dinosauri”, e quindi di finire nelle mani di aguzzini di una specie peggiore, di cui non sappiamo il nome, non conosciamo il viso né la posizione.
SVILUPPIAMO UN NUOVO SENSO CRITICO COSTRUTTIVO
Ecco perché cerco di incentivare un vero senso critico verso lo storytelling intorno alla blockchain e alla decentralizzazione.
Solo con la comprensione totale delle sue reali peculiarità sarà possibile pensare a un mondo nuovo.
La storia insegna, “corsi e ricorsi”, come disse Giambattista Vico.
I nuovi sfruttatori, in realtà, sono i proprietari delle armi che forniscono; queste armi potranno quindi essere usate contro chi le crede libere e decentralizzate, sfruttando l’ignoranza tecnica, il credo e la voglia di riscatto di un’intera generazione.
CAMBIAMO INSIEME IL MONDO?
Vogliamo creare un mondo diverso? Io sto cercando di farlo da 30 anni.
A proposito, avete mai visto il video della mia canzone: “Metamondo”, in cui predicavo un mondo diverso, più equo e per tutti e basato sul digitale?
La canzone risale al 2002, mentre il video è stato prodotto due anni più tardi, nel 2004.
Brano “Metamondo” prodotto nel 2002
La metafora era che io hackerassi la televisione ed entrassi durante le normali trasmissioni con un messaggio rivoluzionario legato alle libertà della Rete.
Il Metamondo era il nome che avevo dato a quella terra digitale in cui già allora vivevo da 10 anni e che non volevo fosse rovinata dal “mondo lento”, quello che oggi chiamano “dei boomer”.
Questo è il testo della canzone che ho scritto:
“Ti parlo dalla rete delle reti. Internet. Il Metamondo.
Un luogo dove vivono le sinapsi di 800 milioni di individui, e forse anche le tue.
Ci hanno regalato un protocollo che diventa presto un mondo in cui i nostri codici non scritti danno alla nostra società più ordine e libertà di quella che avete ottenuto con le vostre imposizioni nel mondo fisico.
Il metamondo ora è popolato da 20 milioni di menti che vivono pacificamente, senza problemi e interferenze con le vecchie regole del “mondo lento”.
2004.
Il mondo sta per essere controllato e invaso dagli stessi uomini che nel secolo scorso hanno normato il mondo fisico, combattendosi tra di loro e affamando milioni di persone in tutto il pianeta.
Qui da noi non c’è la guerra, e per noi questo è normale perché qui non c’è la terra, questo è il mondo digitale.
Qui sei solo il tuo pensiero, non sappiamo la tua razza.
Se sei bianco, giallo o nero, quel che porti ci interessa.
Free share
No censor
More fair
We stand for
Beware
Leave them out
Go share
They fraud out
Il metamondo è parallelo al mondo fisico. L’umano e lo scibile transitano in Rete. Ma noi siamo solo un mezzo.
Così come non potete accusare l’aria per il suono che trasporta, non potete accusare la Rete di trasportare bit negativi.
Noi non abbiamo alcun governo eletto e non ne avremo mai uno.
Imporre ai bit divieti e regole sarebbe come imporre leggi e percorsi dell’aria che respiriamo.
Così come nessuno può controllare l’ecosistema in cui viviamo, l’intera rete di tutti e contemporaneamente di nessuno.
Il Metamondo, un luogo nato libero che ha rivoluzionato per sempre il nostro modo di pensare, agire e conoscere.
Un luogo che si trova contemporaneamente dappertutto e da nessuna parte, ma non dove vivono i nostri corpi.
Un fatto rivoluzionario fondamentale, fondamentale e imprescindibile.
I nostri bit non possono essere ordinati attraverso la coercizione fisica.
Noi non abbiamo problemi che possono essere risolti da voi!
Non usate questo pretesto per invaderci!”