Le aziende fanno una grande fatica a trovare persone esperte di sviluppo software, cybersecurity e intelligenza artificiale, come conferma una recente indagine. Chi si occupa delle assunzioni riceve spesso curriculum non in linea con le richieste, ma c’è anche il problema della retribuzione: non sempre la cifra proposta dall’azienda coincide con quella che si aspettano i candidati (questo soprattutto nelle imprese medio-piccole). Risultato: gli imprenditori italiani si possono trovare in difficoltà a gestire la parte tecnologica della loro attività.
Ce lo siamo detti tante volte: il mondo del lavoro richiede sempre più competenze tecnologiche. Chi sta ancora studiando deve sapere che, dalla scelta di un corso invece che di un altro, dipenderà il suo futuro. Ecco perché, tra le varie materie, è importante studiare l’intelligenza artificiale. Per questo, in un mio precedente post, vi ho indicato gli atenei italiani che offrono questo tipo di formazione.
Però attenzione quando si parla di “conoscenza dell’AI”: non vuol dire saper scrivere le domande sulle piattaforme dedicate, quello che in gergo si chiama prompting. Non ci si improvvisa esperti di Artificial Intelligence. Serve, come minimo, saper scrivere un codice e conoscere i linguaggi di programmazione.
Non è qualcosa che si affronta a cuor leggero né che si improvvisa. Se uno prende spesso il pullman non può definirsi un esperto di pullman, perché al massimo ne conosce gli orari ma non i meccanismi interni che gli consentono di circolare. La stessa cosa vale per l’intelligenza artificiale: saper usare certi strumenti online per ottenere dalla macchina testi di senso compiuto non significa che ci si può candidare presso un’azienda dichiarandosi specialisti del settore.
Un discorso simile vale per chi lavora nella cybersecurity: è una materia complessa, da studiare e approfondire. Sapere come evitare il phishing non fa di noi degli esperti in cybersicurezza.
È probabilmente anche per questo che le aziende non trovano le persone giuste. Ma, lo ripeto, chi ha nel proprio curriculum un’esperienza seria di studio o di lavoro in questi ambiti ha certamente una marcia in più.