Gli innovatori europei, anche quelli che si occupano di digitale, ora hanno vita più facile: dal primo giugno c’è il nuovo Tribunale Unificato dei Brevetti (TUB) ed è possibile ottenere un brevetto europeo “a effetto unitario”. Non è solo una cosa da addetti ai lavori, è una svolta importante per chi ha un’idea, vuole proporla alle persone e alle aziende, e vuole proteggerla da eventuali plagi.
Il nuovo tipo di brevetto, rilasciato dall’Ufficio Europeo dei brevetti (EPO), consente, attraverso il pagamento di un’unica tassa di rinnovo, di ottenere contemporaneamente la protezione brevettuale in 17 paesi dell’Unione europea. Finora il processo era complesso, costoso e per questo i richiedenti preferivano convalidare i brevetti solo in un certo numero di Stati, escludendone altri. Ma questo creava problemi e limitazioni. Il Tribunale unificato permette di superare gli ostacoli.
Tutto questo favorisce chi si occupa di digitale. Sulle 4.864 domande depositate nel 2022 presso l’EPO da aziende e inventori italiani, molte comprendevano l’utilizzo di tecnologie digitali, per esempio nelle macchine utensili per l’industria e nella stampa 3D. Tra di noi ci sono tanti creativi che hanno anche competenze tecniche.
Ma bisogna continuare ad aiutare chi vuole brevettare un’idea in Italia. Lo si può fare semplificando e velocizzando ancora di più i processi, promuovendo iniziative di formazione in scuole, università e imprese, introducendo agevolazioni fiscali per le aziende che depositano brevetti. Ma, soprattutto, per incentivare la brevettazione, è fondamentale promuovere la cultura dell’innovazione in generale, ad esempio attraverso l’investimento in ricerca e sviluppo, l’incoraggiamento dell’imprenditorialità e la valorizzazione del talento e della creatività italiani.