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Se lasciamo che oggi le AI generative usino i nostri dati senza regole, domani sarà troppo tardi

Se lasciamo che i vari sistemi di intelligenza artificiale generativa come ChatGPT facciano quel che gli pare coi nostri dati trovati online, rischiamo di scoprire quanto tutto ciò sia grave quando ormai sarà troppo tardi.

Il problema è la percezione di chi pensa che i dati personali siano solo cose banali come l’e-mail, il numero di telefono e poco più. Per cui in fondo dai, chissenefrega se ChatGPT li usa e come li usa…

Ma i dati personali sono soprattutto altro: il nostro stato di salute, nei dettagli, lo stile di vita che facciamo, cosa mangiamo, con chi ci relazioniamo, quanto guadagniamo, quanto e dove spendiamo e tutto quello che ci riguarda.

Vi faccio un esempio concreto di cosa potrebbe succedere tra qualche anno, o forse tra qualche mese se non si impongono regole?

Siamo nel 2026, in un mondo immaginario in cui negli anni scorsi nessuno ha fermato l’uso selvaggio dei nostri dati…

▶︎ “ChatGPT mi dai le ultime informazioni che hai su Mario Rossi?”

▶︎▶︎ “Mario oggi aveva un appuntamento di lavoro a cui non si è presentato per andare al mare con la sua amante. È arrivato molto presto perchè ha superato i limiti di velocità.”

▶︎ “Dimmi di più su Mario e la sua amante”

▶︎▶︎ “Ha 32 anni, i suoi gusti sessuali corrispondono a quelli di Mario e sono molto particolari. Ha precedenti penali per furto, mentre Mario per violenza domestica. Lei guadagna 70.000 euro all’anno, mentre Mario 20.000 euro meno. Ultimamente soffre di mal di schiena e ha subito un’operazione per un neo sospetto.”

Esagero?

No, perché tutte quelle informazioni su ognuno di noi sono tutti già su qualche server connesso a Internet che fortunatamente però non sono accessibili a tutti. Questo grazie alle leggi sulla privacy che vigono per esempio in Italia. Così prima di rendere pubblici i nostri dati personali, ovvero le informazioni su di noi, bisogna avere la nostra autorizzazione.

E menomale!

Perché se la legge non ci fosse chiunque potrebbe sapere tutto di tutti. Sarebbe probabilmente selvaggiamente tutto a disposizione di chiunque!

Inoltre, se nel passato per sapere tutto su Mario Rossi avremmo dovuto scavare online e fare indagini e ricerche per incrociare quel che scrive sui social con le sue amicizie e la sua posizione per scoprire chi sia la sua amante e dove si trovi ora Mario… Ora sistemi tipo ChatGPT riescono ad analizzare quantità enormi di dati presi online per poi ordinarli in modo logico e rispondere alle nostre domande.

Così basterà chiedere le ultime informazioni che ha su Mario Rossi e lui in un secondo le metterà insieme e ci risponderà dandoci ogni dettaglio, come nell’esempio del viaggio con l’amante che vi ho fatto prima!

Per ora ChatGpt usa dati che risalgono al 2021 e non lo fa in tempo reale, ma se gli lasciassimo fare ciò che vuole basterebbe una domanda per avere qualsiasi informazione su chiunque.

In altri settori è normale occuparsi della sicurezza prima di lanciare un prodotto. Pensate se gli aerei fossero messi sul mercato nello stesso modo: prima si vola e poi si testa…

Anche no!

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