Ospedali, strutture sanitarie e laboratori di analisi sono sempre più nel mirino dei criminali informatici, in Italia come nel resto del mondo. Bisogna intervenire il prima possibile, e in modo efficace, perché, tra tutti i dati, quelli che riguardano il nostro stato di salute sono fra i più preziosi, e il fatto che finiscano nelle mani di malintenzionati può avere ripercussioni molto gravi. Servono più investimenti nella cybersecurity in sanità, perché spesso quelli esistenti sono inadeguati.
Secondo il rapporto Clusit 2023, le aggressioni dei cybercriminali sono sensibilmente cresciute negli ultimi anni nel nostro Paese. In particolare, una su cinque è avvenuta nella pubblica amministrazione.
L’uso crescente della telemedicina e dell’Internet of Things, l’Internet delle Cose che permette, per esempio, di curare malati cronici a casa o creare terapie su misura, stanno facendo fare passi avanti a questo settore. Ma rendono necessario prevedere molto tempo prima le mosse dei criminali informatici, che spesso si infiltrano nei sistemi attraverso ransomware, software malevoli particolarmente devastanti.
Se non si riesce a prevenire e affrontare l’assalto, interi ospedali rischiano di fermarsi, come, per esempio, è accaduto nelle scorse settimane a Milano. Le strutture possono dover sottostare ai ricatti dei malviventi, i pazienti rischiano di non ricevere più le cure e i loro dati possono essere rubati e rivenduti a persone che li useranno in modo dannoso per loro e per la collettività.
Per impedire tutto questo, serve innanzitutto la consapevolezza del pericolo: in generale, nel mondo, questa consapevolezza sta aumentando, dicono gli studi. In Italia, secondo un’indagine, il 63% delle aziende sanitarie sta facendo progressi nell’applicazione del digitale ai propri servizi. Ma proprio queste aziende devono dedicare più attenzione e destinare maggiori risorse alla cybersecurity.
Senza dimenticare la formazione del personale: gli attacchi arrivano attraverso email, pc e dispositivi ai quali hano accesso i dipendenti delle strutture sanitarie. Le prime sentinelle sono loro.