Tra pochi anni ci sposteremo in poche decine di minuti da un punto all’altro delle città a bordo di taxi volanti. Si chiamano così i velivoli elettrici in grado di decollare e atterrare verticalmente (la sigla è VTOL, Electric vertical take-off and landing), senza bisogno di una pista, che solcheranno i cieli di Roma, Milano, Venezia, Bologna e forse di altre città italiane. Un’innovazione resa possibile anche dal digitale: a bordo, infatti, avranno potenti software di automazione che, dal 2030 in poi, dovrebbero fare in modo che questi mezzi si guidino “da soli”. Non sono un esperto di mobilità urbana aerea, ma è evidente che l’innovazione digitale, da sempre al centro della mia vita, è e sarà fondamentale per la vita di tutti noi, perché ci consentirà di muoverci meglio, anche a diversi metri di altezza.
Nella capitale è già stato aperto il primo vertiporto, l’”aeroporto” dei taxi volanti. Il primo test è stato effettuato lo scorso ottobre. L’apertura al pubblico di questo servizio è prevista, dicono gli addetti ai lavori, entro il 2024, o, se questo non fosse possibile, per il Giubileo del 2025. Inizialmente si viaggerà guidati dal pilota, ma con il tempo dovrebbe essere autorizzata la guida totalmente autonoma. A quel punto entreremo nel taxi volante, imposteremo la destinazione sul cruscotto e il resto lo farà il computer e il controllore remoto. All’inizio il taxi volante potrebbe essere costoso, ma i prezzi dovrebbero scendere gradualmente (si ipotizza che si arriverà a 100 euro a corsa). Tempo di viaggio stimato da Fiumicino al centro di Roma: 20 minuti. Anche a Milano il cielo sarà solcato dai taxi volanti. Dal 2024 in poi dovrebbero essere avviati i lavori per la costruzione dei primi quattro vertiporti: sono state indicate le aree di Citylife, Porta Romana, Linate e Malpensa. Si punta ad essere pronti per le Olimpiadi invernali di Milano e Cortina del 2026.
Vogliono ospitare vertiporti per i taxi volanti anche Venezia, che ha indicato Chioggia come località prescelta, e Bologna.
L’innovazione nella mobilità urbana aerea cambierà il panorama dei nostri cieli e il nostro modo di spostarci in volo: dobbiamo continuare a svilupparla.