Se non riusciamo a portare il digitale anche nei piccoli centri e nelle zone isolate, sarà un problema per tutto il Paese. Le tecnologie digitali sono diffuse principalmente nelle grandi città, meno nelle periferie e ancor meno nei borghi, nelle campagne, in montagna.
Ci sono zone, in Italia, totalmente prive di connessione. Le città meno “mature” digitalmente, secondo una ricerca di Fpa per Deda Next, sono soprattutto quelle di piccole dimensioni e al Sud. Nelle comunità montane ci sono centinaia di aree che non sono neppure coperte dal segnale per la telefonia mobile. Le compagnie telefoniche dicono di coprire il 95% della popolazione, ma quel 5% che rimane vive sparso nel 15% del territorio. E ha bisogno, al più presto, di tecnologia e connettività. Se questo non succede, il vero rischio è di rendere più debole l’intera nazione.
Se in un territorio non c’è accesso a Internet, o la connessione è di scarsa qualità, sarà difficile, se non impossibile, aprire delle imprese, gestirle, farle crescere, ma diventerà problematico anche diffondere cultura. Un posto senza cultura e senza commercio diventa un luogo dove è faticoso vivere, perciò molti abitanti, soprattutto i più giovani, scappano, la zona si spopola e si perde un pezzo della nostra storia, ma anche della nostra economia.
Perciò servono infrastrutture e tecnologie che garantiscano ovunque la migliore connessione: perché non esistano più cittadini digitali di serie A e di serie B.