Amici,
mi sono reso conto che non vi ho mai spiegato cosa significa vivere sempre sotto attacco da parte dei vari banditi digitali.
Quando ogni mattina leggete il post che mette in guardia sul phishing della settimana, faccio perdere milioni di euro ai truffatori.
Da un anno metto in guardia sulle truffe legate alle varie crypto, e anche lì creo problemi a chi crea schemi per truffare le persone. Idem con gli NFT.
Come sapete ho iniziato ad avvisare prima ancora che i vari imbonitori online iniziassero a vendere le loro immaginette inutili, spacciandole per il futuro del digitale. Ora sta succedendo la stessa cosa coi venditori di “metaversi” e relativi “terreni virtuali” pacco.
Tutto questo costa parecchio in termini di tranquillità “digitale”. Non lo faccio mai pesare, ma ho pensato che, forse, almeno un post dettagliato sul tema potesse essere interessante per qualcuno.
Chi mi segue da anni sa che non ho mai avuto paura quando si è trattato di aiutare la gente a capire come funzionassero le cose da dentro. Come quando nel 2004 ho lanciato il videomanifesto Metamondo per le libertà digitali o nel 2012 ho scoperchiato il problema dei fake followers che fino ad allora non era noto al grande pubblico; ne hanno parlato da Shumpeter sull’Economist al New York Times. Indietro ho preso botte digitali e quasi analogiche. Ho perso clienti che, loro malgrado, erano in quegli elenchi. Ho ricevuto minacce così gravi che è dovuta intervenire la polizia che mi ha consigliato di andare via da casa, coi miei figli piccoli, per qualche tempo.
Sono abituato a vivere così:
- Quotidianamente ricevo attacchi al mio sito, da cui io e il mio team dobbiamo difenderci. Fortunatamente ho un ottimo service provider qui in UK e resistiamo sempre abbastanza bene.
- Ogni settimana qualcuno crea almeno due o tre profili fake uguali alla mia pagina e con quelli propone investimenti in crypto. Ogni volta segnaliamo a Facebook, che rimuove sempre molto velocemente, ma non vuole capire che deve bloccare la possibilità di creare pagine col mio nome!
- Da fine gennaio qualcuno ha iniziato a riempire il mio account Instagram di bot/fake follower che hanno rovinato irrimediabilmente la reach del mio profilo. Ne hanno mandati circa 800 mila, della peggior specie, al fine di fare il peggior danno possibile. Come molti sanno gli algoritmi di IG, tra le altre cose, tengono conto delle caratteristiche dei tuoi attuali follower per far arrivare i post a un’audience simile. Per cui se ti mandano 800 mila bot indiani, gli account italiani faranno fatica a conoscere il tuo account. Fare questo genere di danni costa relativamente poco. Con 2000 euro riempi con 800 mila bot l’account di chiunque. Una tecnica che viene utilizzata sempre di più in ambito aziendale per rovinare la concorrenza. Illegale, ma di cui i responsabili sono impossibili da beccare.
- Stessa cosa successa su TikTok, fortunatamente con numeri inferiori. Mentre Facebook e Twitter per ora sono salvi.
- Ogni mese ricevo almeno un attacco DDOS. L’ultimo di grandi dimensioni.
- Attacchi periodici ai server con cui invio le newsletter.
- Commenti di spam che propongono crypto in tutti i miei post sui social.
Lungi da me fare la vittima o far pesare qualcosa a qualcuno. Non mi fraintendete.
Volevo solo, per una volta, rendere pubblico un aspetto della mia vita meno noto.
Tuttavia non c’è nulla che possa fermarmi. Sono ben difeso e tutelato da chi mi sta intorno. Famiglia di Striscia compresa.
Potrete sempre contare su di me e non smetterò di denunciare truffe digitali, mettere in guardia sui phishing più diffusi e combattere contro tutto ciò che rovina il “mio mondo”. Un mondo che dovrebbe aiutare le persone, migliorare la vita di tutti, e non creare problemi a nessuno.
Il vostro MCC