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I 4 punti sullo storytelling fuorviante degli NFT

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I 4 motivi per cui lo storytelling intorno agli NFT è fuorviante.

1) Chi crea NFT non possiede davvero ciò che contiene l’NFT. Allo stesso modo chi comprerà gli NFT non possiederà davvero questi NFT. Ciò che si possiede è solo un record nella blockchain.

2) Chi compra l’NFT non compra alcun diritto d’autore. Anzi, rischia che il contenuto sia protetto dai diritti di qualcun altro. Domani un giudice potrebbe condannare chi vende e predisporre l’eliminazione dell’NFT acquistato.

3) Questo NFT è stato creato su una piattaforma centralizzata. Ma se domani questa piattaforma dovesse chiudere, perdere il database o eliminarlo dal sito arbitrariamente? Sbagliare i prezzi? Essere hackerata? Dove ci possiamo lamentare? Chi chiamiamo? Da che giudice andiamo?

Ricordo che di decentralizzato c’è solo il token, ma il resto è “centralizzatissimo” sulla piattaforma e tutto quello che accade lì dentro è gestito da loro.

4) Chi l’ha detto che questo NFT sarà sempre quello. Se per esempio si tratta di un’immagine, magari domani potrebbe cambiare perché negli NFT (ERC-721) è presente il link all’immagine, non l’immagine in sé. Sarebbe sufficiente sostituire il file jpg con un altro.

In sostanza senza tutto questo storytelling nessuno si sognerebbe di comprare o vendere NFT.

A causa dell’hype e alle informazioni incomplete che circolano intorno al mondo NFT, c’è chi fa “blockchain washing” e rivernicia di blockchain cose vecchie per farle sembrare nuove, ma che nuove non sono.

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