Quando nel 1993 ci occupavamo di Reti e protocolli non lo facevamo per speculare su di esse. Volevamo conoscere nuovi modi per connetterci.
Quando nel 1994 ci occupavamo di Web/html/scripts/coding non facevamo per speculare. Volevamo creare cose nuove.
Quando nel 1998 ci occupavamo di realtà virtuale, eravamo affascinati da quei quattro poligoni a bassa risoluzione che ci facevano sognare.
Quando nel 2000 facevamo i primi siti partecipativi e collaborativi eravamo pazzi per le nuove possibilità dell’html dinamico.
Quando nel 2004 facevamo i primi grandi siti, amavamo vedere il Web crescere esponenzialmente. I soldi arrivavano dopo…
Quando nel 2008 abbiamo iniziato a fare le app si è aperto un altro mondo nuovo pieno di possibilità applicative. Non era speculazione.
Quando nel 2010 minavamo i primi bitcoin eravamo affascinati da quel white paper che aveva descritto qualcosa di mai visto prima. Io e altri abbiamo ancora i primi bitcoin, ma per molti di noi rimangono “quei bit”. Non speculazione.
Quando nel 2012 ci mobilitavamo perché anche l’Italia avesse un’Agenda Digitale, lo facevamo per amore delle possibilità che avrebbe dato il nostro mondo alle persone, alle aziende e all’Italia! Non per speculazione.
Quando nel 2014 i social sono diventati di massa impazzivamo nel capire tutte le logiche che c’erano dietro. Le interazioni, i dati, i problemi, i segreti dei big… Era cultura digitale, non speculazione.
E sino al 2018 le infinite possibilità del Web marketing, dell’advertising… Litigavamo con gli algoritmi, con l’efficacia dei messaggi, con la trasformazione digitale delle aziende. Non sapevamo cosa fosse la speculazione spicciola.
Dal 2020 il digitale è stato invaso da speculatori. Persone che sino a poco prima non erano lontanamente interessati al digitale. Era robaccia noiosa per nerd.
Dal 2021 gli stessi hanno imparato il minimo indispensabile per poter spacciare il “nostro mondo” nel futuro che vendono loro.
Sono entrati come elefanti in vetrerie con equazioni del tipo:
Carta : antico = crypto : futuro
Fuorviando la vera equazione:
Carta : antico = digital : futuro
Digitale fatto male : antico = blockchain : futuro
Invece di
Digitale fatto male : antico = digitale fatto bene : futuro
Ma soprattutto portando il peggiore dei principi, ovvero che un successo nel digital si misura coi soldi che fa, non con l’innovazione utile e concreta che porta, i problemi reali che risolve. E così anche una rapina, se rende bene, è un successo.
Un sistema di scommesse se qualcuno vince allora è un buon sistema.
Se perdi cavoli tuoi. La cultura digitale serve solo per creare nuove trappole per speculare e portare via più soldi possibili.
Soldi : bene = etica : inutile
In pratica siamo stati invasi.
