Secondo i dati dell’ACN, il nostro Paese è stato il più colpito tra gli Stati dell’UE.
C’è chi invoca leggi urgenti. Ma le leggi ci sono già!
Il problema è che, siccome la maggior parte delle truffe arrivano da paesi lontani (India, Corea del Nord, Russia e altri), noi possiamo fare tutte le leggi che vogliamo, ma poi chi va da Kim o da Putin a spiegargli che deve punire chi abbiamo identificato?
La percezione di chi non conosce bene questo mondo è che il truffatore sia in Italia o quanto meno in Europa, in quanto scrive in italiano. Ma nella maggior parte dei casi non è così. Oggi ci sono centinaia di software che permenttono di scrivere o conversare in qualisasi lingua del mondo.
Quello che serve è un’adeguata protezione delle infrastrutture del Paese e delle principali aziende che le fanno funzionare, e su questo l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale fa un lavoro eccezionale. Ogni giorno, senza che noi ce ne accorgiamo, respinge minacce, protegge sistemi, identifica attacchi e impedisce che vadano a buon fine. Purtroppo poi quel po’ che fisiologicamente riesce ad entrare fa notizia, mentre tutto il resto del lavoro non la fa…