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Non tutti hanno sviluppato gli anticorpi per distinguere un cialtrone da un esperto

Non tutti hanno sviluppato gli anticorpi per distinguere un cialtrone da un esperto

Sarebbe bello proteggervi da ogni furbata, da ogni fregatura.

Mi sono confrontato con alcuni colleghi “antifuffadigitale” ed è emerso che la vera difficoltà sono spesso le vittime stesse che vogliono credere alle offerte, a quel guru che cambierà la vita, a quella nuova cryptomoneta che hanno presentato così bene.
E questo è difficile da combattere.

A questo c’è da aggiungere che si tratta di un mondo costantemente nuovo, ancora troppo giovane per molti.
Non tutti hanno sviluppato gli anticorpi per distinguere un cialtrone da un esperto. O meglio, la parte di cervello razionale lo sa bene, ma c’è quell’altra parte che è naturalmente portata a credere all’affare, nel guru.

In ultimo si giudica la competenza di un sedicente esperto o la bontà di ciò che vende sulla base della simpatia, dei numeri che fa (e spesso sono alti perché il suo lavoro dietro è proprio quello di gonfiarli artificialmente), e la formula è: simpatico + tanti numeri = bravo.

Il suo omologo accademico, che conosce davvero il settore è spesso noioso in video, meno attento all’aspetto estetico e offre la realtà, che è molto meno attraente di un corso di 60 minuti per diventare esperto di qualcosa.
Tanto chi poi controlla e verifica il suo CV o quel che dicono di aver realizzato e ottenuto in passato? Ogni tanto si indaga ma è un lavoro lungo (vedi caso Federico Pistono).
E poi, truffe a parte, se ti dico che col mio corso potrai diventare un imprenditore di successo e poi non lo diventi, non sono accusabile di nulla.

Si possono biasimare le tecniche poco etiche? Sì, certo, ma questo mica li ferma!

Che vendano cryptofinte, schemi Ponzi legalizzati perché riconfezionati, corsi su tutto o gruppetti chiusi a pagamento, loro saranno sempre più “forti” delle vittime perché pensano solo a quello.
Inoltre oggi la targhettizzazione dei contenuti permette di avere diversi livelli di percezione del prodotto o del venditore.
Ci sono casi in cui a molti arriverà solo quell’intervista col supermega ospite e mai quel video da imbonitore alla ricerca dei portafogli dei ragazzini a cui vendere sogni.

Sono tecniche per tenere alta la reputazione verso certi stakeholder che non conoscono quelli che non fanno questo mestiere.

Una volta era facile, c’erano le “Wanna Marchi”, che erano sempre loro. Non c’era l’Internet di oggi in cui riesci a mostrare la reputazione che vuoi al target che vuoi.

Così il sedicente guru può farsi vedere con il noto personaggio top che si fa intervistare, perché non lo conosce, per la fuffa che a vende ad altro target. Fuffa che vende anche grazie alla “reputazione” ereditata dal personaggio che inconsapevolmente gli si è affiancato…

Complesso da spiegare, figuratevi da evitare!

È un po’ come la Forza di Star Wars. C’è chi sta dalla parte oscura della stessa forza…

E in questo momento di incertezza per tutti e di difficoltà per molti, i venditori di “pacchi” digitali aumentano, così come le povere vittime alla ricerca di qualcosa per cambiare la propria vita.

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