Web3, NFT, Crypto, Metaverso.
I quattro termini da cui sto lontano per questioni reputazionali. Di fatto oggi sono definizioni usate prevalentemente per portar via soldi alle persone e alle aziende meno esperte.
Ma non sto lontano solo a parole. Solo negli ultimi due anni ho rinunciato a convegni e altre attività remunerative, solo perché avevano a che fare con questi mondi.
Molti non capiscono perché sia così rigido nel rinunciare a compensi a volte importanti, solo per star lontano da mondi che altri del settore sposano con serenità e da cui incassano felicemente. Mi dicono che le persone dimenticano velocemente e che nessuno mi biasimerà mai per aver “creduto” a una tecnologia, che poi “sfortunatamente” si rivela vuota.
Purtroppo è vero e hanno ragione. Oggi il valore della reputazione ha raggiunto i minimi storici. C’è chi si mischia con attività che con la scusa dell’innovazione spostano soldi dalle tasche dei meno esperti a quelle degli imbonitori esperti.
Ci sono venditori che hanno rubato soldi con la scusa degli NFT, o del loro crypto progetto e che continuano ad essere seguiti come se niente fosse. Se qualcuno si lamenta viene bloccato e sparisce. Se lo fa altrove viene minacciato di denuncia. E dopo qualche mese ripartono con altra tecnofuffa, finto innovativa.
A me interessa il patto che ho fatto con me stesso e con quelle quattro persone con la memoria buona.
I soldi non sono tutto nella vita.