L’attività preferita in assoluto nel tempo libero dalla Generazione Z è il consumo di contenuti audiovisivi. I nati tra la metà degli anni ’90 e i primi del 2000, dice una recente indagine, preferiscono guardare film, serie e contenuti video più di svolgere attività all’aperto e organizzare incontri con i coetanei. Questa è la realtà: non dico che sia un bene o un male, non do giudizi, ma dobbiamo prendere atto che il mondo sta andando verso questa direzione. Chiunque abbia figli, o osservi i comportamenti di bambini e ragazzi, deve ammettere che è quasi sempre così: questa generazione è cresciuta in un mondo in cui l’accesso a Internet è praticamente onnipresente, e la maggior parte dei loro contenuti audiovisivi provengono da piattaforme digitali invece che dai canali televisivi tradizionali. I giovani guardano video, ascoltano podcast, guardano serie tv o film in streaming. Il loro mondo è popolato di immagini.
Non è un fenomeno limitato alla Generazione Z. Secondo la stessa ricerca, la maggioranza degli italiani (59%) è propensa al consumo di contenuti audiovisivi. Questa parte della popolazione supera i lettori di libri, che sono il 31%. Quelli che giocano regolarmente ai videogiochi risultano essere il 22%.
Ci sono anche dei vantaggi in questo interesse crescente per l’audiovisivo. Le piattaforme digitali offrono un’enorme varietà di contenuti, consentendo alle persone di guardare solo quelli che rispecchiano davvero i loro interessi. La disponibilità di contenuti on-demand permette di guardare ciò che si vuole, quando si vuole e dove si vuole, senza essere vincolati da un palinsesto.
Un altro vantaggio è la possibilità di interazione. Sui social media, ad esempio, i giovani possono partecipare attivamente alla creazione e alla condivisione di contenuti, invece di essere spettatori passivi. Questo può portare a nuove opportunità creative e professionali.
Naturalmente, come per tutte le cose, ci sono anche svantaggi. La quantità di contenuti disponibili può essere così ampia che ci può far sentire “travolti” e stressati. La facilità con cui possono essere condivisi online pone dei problemi in termini di sicurezza e privacy dei dati.
Un altro elemento critico è la qualità di quello che si guarda. Non tutto ciò che è disponibile è di buona qualità o accurato dal punto di vista informativo. Purtroppo online circolano anche fake news e deep fake, non sempre facili da smascherare. Tutto questo può portare alla diffusione della disinformazione, che è particolarmente preoccupante in un’epoca in cui i giovani si affidano sempre più ai social media per le notizie.
Infine, l’uso eccessivo di dispositivi digitali per il consumo di contenuti audiovisivi può avere effetti negativi sulla salute, come problemi di vista, disturbi del sonno e una ridotta attività fisica.
Il mondo digitale offre ai ragazzi, e in generale a tutti noi, nuove opportunità per il consumo di contenuti audiovisivi, ma è importante essere consapevoli dei potenziali rischi e svantaggi. I genitori, gli educatori e i legislatori devono lavorare insieme per garantire una navigazione online sicura e responsabile.